Se la passione per la montagna diventa un lavoro

Adesso basta cambio vita, così non va! Ricordo benissimo quel giorno in cui decisi di lasciare la mia occupazione a tempo indeterminato per fare della mia passione per la montagna un lavoro. Era il giorno del mio quarantesimo compleanno. Non si può più andare avanti così: sempre la stessa strada, sempre lo stesso ufficio, sempre le stesse persone… Sempre lo stesso film. Un film di un bel posto di lavoro a tempo indeterminato e ben retribuito andato in onda per ben 10 anni. Cosa si può chiedere di più dalla vita? Forse di continuare così fino alla pensione?

Eppure non ero contento. Soprattutto negli ultimi tempi mi sentivo in prigione dentro quelle quattro mura! Avevo sempre di più la sensazione che mi mancasse l’aria, mi sentivo soffocare! Di notte spesso non dormivo e pensavo che la vita mi stava scorrendo via senza darmi la possibilità di esprimermi veramente per quello che sono. No non mi bastavano più i week end e le ferie per andare in montagna!

Il tempo può sembrare tanto quando sei giovanissimo ma quando sei meno giovane non è mai abbastanza! E poi anche Seneca diceva “A chi rimandava a domani le cose importanti, le sue cose migliori, quel domani può non arrivare mai…”

Dopo tre settimane dai miei primi quarant’anni su questa terra, arriva la decisione definitiva. Basta con le lamentele e passo dalle parole ai fatti, firmando la lettera di dimissioni. Il mio bel contratto di lavoro a tempo indeterminato non c’è più e ormai non si torna più indietro. Alcune persone mi danno del matto!

Quell’inverno senza molta convinzione partecipo ad un corso propedeutico alle selezioni per Guida Alpina. Tuttavia non riesco a ritrovare il giusto feeling per continuare a fare certe cose.

Effettivamente già da qualche anno avevo mollato con le montagna “difficile”. Forse ho cominciato troppo giovane e tanti anni di alpinismo e scialpinismo mi avevano un po’ svuotato. Un modo di vivere la montagna forse un po’egoistico fatto di giornate vissute esclusivamente con pochi amici fidati alla ricerca dei propri limiti. Per più di dieci anni l’importante per sopravvivere era essere ben allenato e anche avere un po’ di fortuna .

passione per la montagna

Il 23 dicembre durante una di queste uscite propedeutiche nasce Silvia, la mia seconda figlia. Quando è successo non ero in ospedale ma a Sappada e stavo cercando di chiarirmi le idee su una cascata di ghiaccio. Questa mia passione per la montagna mi ha dato tanto ma anche mi ha tolto amici che ora non ci sono più e la possibilità di essere presente alla nascita della mia pargoletta!

E’ ormai Natale ma un casino di dubbi e paure mi assalgono! Forse non me la sento più di accettare certi rischi…Proprio per questo dopo pochi giorni accantono definitivamente l’idea di infognarmi senza la necessaria determinazione nel lungo e impegnativo percorso per diventare Guida Alpina. Mi prendo un paio di mesi sabbatici e intanto inizio a lavorare per il mio nuovo sito.

passione per la montagna

A febbraio del nuovo anno vengo a sapere del primo corso per Accompagnatori di Media Montagna regione Veneto. Selezioni a settembre 2014 e corso dal mese successivo a Novembre 2015. Perfetto! Bello! Proprio quello che fa per me!

Diventare una brava guida escursionistica e condividere con i miei clienti la passione per la montagna andando per sentieri sarà la mia nuova sfida per il futuro!

A fine settembre arrivano le selezioni per l’accesso al corso di Accompagnatori di Media Montagna. Sono allenato ma la tensione è alle stelle! La notte prima della prova pratica (resistenza, orientamento e regolarità su un percorso di 26 km e 1700 mt di dislivello zona Monte Grappa) non chiudo occhio, l’appuntamento  è di quelli importanti!

La mattina dopo durante la prova di resistenza a tempo (700 mt dislivello in salita in 50 minuti) un grave errore ha rischiato di compromettere l’intera prova. Per salire più velocemente prendo una maledetta scorciatoia che mi porta fuori dal sentiero principale costringendomi a scendere per quasi cento metri per riprendere la strada maestra. Il contraccolpo è durissimo: crampi alle gambe per la tensione e morale sotto le scarpe. Nonostante tutto stringendo i denti come non mai chiudo la prova giusto in tempo e l’intero percorso limitando i danni.

passione per la montagnaIl giorno dopo colloquio motivazionale e verdetto: ammesso!

La prima settimana di ottobre 2014 le prime foglie gialle mi danno il benvenuto in Cansiglio per il primo degli undici moduli (da una settimana) del corso che durerà un anno.

Un anno trascorso a studiare geologia, botanica, meteorologia, primo soccorso, topografia e cultura alpina ma soprattutto un anno trascorso a muovermi in montagna per sentieri con maggiore consapevolezza. Una consapevolezza dettata dal fatto che chi decide da far questo lavoro è responsabile non solo per se ma anche della sicurezza dei propri clienti. Corretta analisi del rischio prevalente in tutte le situazioni di potenziale pericolo, corretta gestione del gruppo, insegnamento della tecnica sulla base del tipo di terreno da affrontare, capacità di trasmettere le proprie conoscenze ed emozioni sono a mio avviso caratteristiche irrinunciabili per un buon professionista della montagna.

La storia di questo importante capitolo della mia vita finisce a Venezia il  24 novembre 2015 giorno in cui ottengo l’abilitazione alla professione di Accompagnatore di Media Montagna. E’ ormai quasi buio quando esco dal palazzo della regione Veneto sentendomi leggero come una piuma per aver superato l’ultimo esame. I bacari mi aspettano e festa sia!

 

12274505_10205517662000718_5654458508434627383_nIl futuro? Tutto da costruire e più incerto che mai perché i clienti non ti bussano alla porta. Il presente? Anche se con qualche soldo in meno in banca, al momento sono più felice di quando lavoravo in ufficio.

Non era questo che volevo?

Where the streets have no name (U2)

Un particolare ringraziamento va a mia moglie per avermi supportato sempre nei momenti difficili di questo incasinato e forse un po’ folle percorso!