Recuperare le vecchie baite di montagna

Recuperare le vecchie baite di montagna è una cosa molto delicata che presuppone esperienza, attenzione ai particolari e soprattutto una grande passione. Solo tramite degli interventi mirati, che rispettino prima di tutto le antiche origini dei fabbricati, è infatti possibile non sprecare l’occasione di valorizzare l’edificio e di conseguenza anche l’ambiente circostante.

Uno di quelli a cui la passione  per queste cose non manca di sicuro è l’Ing Alessandro Teani. Conciliando le sue competenze professionali e questa sua passione, ama valorizzare rustici di montagna, case di campagna, attici, fienili, sottotetti, mobili antichi, travature, e pavimentazioni. In questo articolo, Alessandro ci racconta il suo punto di vista riguardo gli interventi per il recupero e il restauro delle case di montagna.

Baite di montagna: come valorizzarle e recuperarle

” Non so se vi è mai capitato. A me capita sempre. Amo salire in montagna e trovarmi con il sole in fronte, ad ammirare il paesaggio, sentendomi piccolo piccolo. Mi piace annusare i profumi del fieno, sentire i campanacci delle vacche al pascolo e, salendo un po’ più su, il fischio delle marmotte. Stare in montagna mi fa riflettere, mi fa staccare la spina dal frenetico ritmo quotidiano e mi fa ritrovare me stesso.

Che dispiacere che provo però ogni volta nell’imbattermi in ruderi di edifici decadenti affacciati su scorci di natura bellissimi ed irripetibili!

baite di montagnaE’ vero che la montagna è un luogo speciale, dove la natura ha tanto da offrire a chi la sa apprezzare, ma non commetterei l’errore di chi dice che la natura deve essere abbandonata a se stessa per essere bella. Io penso che l’uomo possa, attraverso interventi mirati e responsabili, contribuire alla bellezza e alla conservazione della montagna. E’ ormai sentore comune che la valorizzazione sostenibile dei fabbricati esistenti in ambiti paesaggistici montani debba passare attraverso lo studio della storia e delle tradizioni locali. Tutto ciò costituisce la migliore garanzia per conservare o addirittura migliorare il meraviglioso patrimonio montano che abbiamo ereditato anche in futuro.

La corsa all’urbanizzazione,  iniziata negli anni 70 con il boom economico e proseguita sino ai primi anni 2000 con la speculazione edilizia, ha comportato, purtroppo, la diffusa ed aggressiva edificazione del territorio di pianura, accompagnata per motivi economico-sociali dal progressivo abbandono a se stesso del territorio montano. Oggi, al contrario e per fortuna, la coscienza collettiva sta maturando: sta crescendo la consapevolezza dell’importanza del recupero e della valorizzazione dell’esistente, al fine di minimizzare il consumo di nuovo suolo che, finalmente, è riconosciuto risorsa preziosa.


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Oggi si può tornare a vivere in montagna. Le statistiche dicono che la bio-agricoltura e l’allevamento etico stanno richiamando giovani e non solo a valorizzare questi ambiti naturali, tanto da consentirne un recupero sostenibile. Le nuove tecnologie e le mutate disponibilità economiche consentono una vita sufficientemente confortevole anche in montagna, contesto oggetto di abbandono fino a qualche decennio fa.

baite di montagna

La mia esperienza nella ristrutturazione delle baite di montagna

Mi è successo qualche anno fa di affrontare la mia prima ristrutturazione di una baita di montagna. Me lo ricordo bene quel primo lavoro: si trattava di ristrutturare  una vecchia stalla decadente in Val Brembana nelle Alpi Orobie, ora dignitosissimo chalet frequentato nei fine settimana. E’ stata un’occasione unica ed inaspettata, in cui ho potuto misurarmi con una realtà d’altri tempi. Gente, ambienti, opportunità, valori e modi di essere che non ricalcano il consueto vivere di chi lavora in fabbrica o in ufficio.

Dopo quella prima volta, colgo ogni occasione per frequentare le vallate alpine e prealpine, mettendo a disposizione la mia esperienza per chi crede nelle stesse idee ed intende realizzarle valorizzando questi aspetti.

A me il recupero di questi fabbricati dà entusiasmo, ringiovanisce, offre spunti di passione e di motivazione, in una parola: mi galvanizza! Amo approfondire la storia del contesto naturalistico e culturale, scoprire il perché di certe cose e di certe fattezze, mi appassiono alla ricostruzione recuperando i materiali dell’epoca rendendoli funzionali alle esigenze di oggi.

baite di montagna

La valorizzazione di un portale antico

Ecco allora che la pietra a vista, gli intonaci in bio-calce, i tetti in pietra, i pavimenti in legno o in pietra locale assumono un significato prezioso, per il compimento della missione affidatami. Occorre saperli riproporre, riletti alla luce delle esigenze e delle normative odierne, senza svilirne, anzi valorizzandone, i tratti di pregio.

Nel mio caso si tratta sempre di crescere un sogno, un’aspettativa. Compresa l’esigenza del potenziale cliente cerco di farla mia: metto la mia professionalità al servizio dei suoi desideri, consentendo al contempo la materializzazione della mia creatività.

Il servizio è inteso come collaborazione per perseguire l’obiettivo, piccolo o grande che sia: dalla ristrutturazione di un fabbricato, alla realizzazione di oggetti e complementi, al semplice approvvigionamento di materiali e/o alla progettazione e conduzione dei lavori.

Importantissima la circolazione delle idee, il confronto fra persone, la comprensione delle reciproche esigenze ed aspettative, in una sorta di scambio simbiotico che è caratteristico dell’ambiente montano: abitato da pochi, apparentemente distaccati e concentrati su se stessi, in realtà spesso attenti alle esigenze ed all’aiuto reciproco, più di quanto si pensi.

Mi piace toccare con mano la realtà dei fabbricati e/o degli oggetti in recupero. La missione è valorizzare quel che resta di vecchie baite, fienili, cascinali o più semplicemente di oggetti desueti, rendendoli nuovamente funzionali all’uso, in piena rispondenza alle abitudini oltre che alle norme attuali. Il tutto riconfigurando al meglio la loro piacevolezza originaria, secondo lo spirito dei luoghi, minimizzando l’impatto sull’ambiente. E’ una missione intrigante, che mi appassiona, ogni volta una sfida che dà una grandissima soddisfazione al suo compimento. E’ un po’ come salire una vetta impegnativa, arrivare in cima e godere del sole e del silenzio. Se voleste farmi vostro compagno di viaggio vi invito a visitare il mio sito www.valorizzare.org. Potrò esservi d’aiuto per progettare e realizzare quanto vi appassiona.”

teani

 

 

Alessandro Teani in pillole:

Quarantenne, sposato con Edith e padre di Filippo e Leonardo, abita a Bergamo. Ingegnere ambientale, si occupa di ambiente, rifiuti, sicurezza, ha la passione della montagna ed ama valorizzare ruderi, baite, fienili o appartamenti, attraverso i materiali tipici e d’epoca, per ridare funzionalità nel rispetto della storia ad angoli di paradiso dimenticati.