Tre giorni di scialpinismo da sogno attorno al Grossvenediger
Gruppo montuoso
Grossvenediger – Alti Tauri – Austria
Presentazione itinerario
Il Grossvenediger, con le sue vaste distese glaciali dalle forme dolci e arrotondate risulta particolarmente adatto ad essere attraversato con gli sci. Con questo raid di tre giorni è possibile effettuare un bellissimo giro circolare dell’intero massiccio centrale, toccando la cima piramidale del Grossgeiger 3360 mt e quella principale del Grossvenediger 3666 mt. Due comodi rifugi, l’Essener Rostocker Hutte e la Kursinger Hütte, fungono da ottimi punti d’appoggio per rendere accessibile questa traversata a tutti gli scialpinisti preparati, che desiderano vivere tra queste bellissime montagne un esperienza davvero unica
Percorso proposto
Hinterbichl → Essener Rostocker Hutte → Grossgeiger → Kürsinger Hütte → Grossvenediger → Johannis Hütte → Hinterbichl
Accesso stradale
Da Lienz seguire le indicazioni per Matrei in Ostirol. Da qui percorrere la bellissima valle di Virgen fino ad arrivare ad Hinterbichl. Il parcheggio da dove parte il sentiero d’accesso al rifugio Essener Rostocker si trova poco più avanti, in località Ströden
Punto di partenza
Hinterbichl
Punti di appoggio
Essener Rostocker Hütte mt 2208, Kursinger Hütte mt 2562
Periodo consigliato
Da metà marzo agli inizi di maggio
Difficoltà
BSA/OSA
Descrizione 1° giorno
Stroden 1400 mt → Essener Rostocker Hütte 2208 mt. Tempo di percorrenza 2.5 ore/ Dislivello 800 mt.Dal parcheggio Ströden 1400 mt raggiungere lungo la Maurertal il Rifugio Essener Rostocker Hütte
Descrizione 2° giorno
Essener Rostocker Hütte 2208 mt → Grossgeiger 3360 mt → Kursinger Hütte 2542 mt. Tempo percorrenza 6 ore / Dislivello salita ca 1400 mt / Dislivello discesa 1000 mt. Dal rifugio Essener Rostocker percorrere un lungo tratto, pressoché pianeggiante, che si inoltra nell’evidente vallone ai piedi del Grossgeiger. Dopo circa un’ora di percorso piuttosto monotono, inizia la salita vera e propria al Grossgeiger. Superare, in rapida successione, alcuni dossi prendendo rapidamente quota fino a sbucare, più in alto a circa 3200 mt, in un ampio colletto proprio sotto la cima principale. Qui togliere gli sci (consigliabile calzare i ramponi) e proseguire a destra lungo la ripida ed evidente dorsale che, in breve, conduce in cima al Grossgeiger (3360 mt). Dalla cima tornare al colletto dove si sono lasciati gli sci e, in corrispondenza di un grande ometto di sassi, calarsi verso nord, con una breve doppia di circa 20 metri, nel sottostante ghiacciaio (Obersulzbachkees). Scendere quindi lungo il magnifico ed ampio vallone glaciale fino ad incontrare, dopo circa 500 mt di dislivello, un isolotto di caratteristiche rocce arrotondate, disposte lungo il margine destro del ghiacciaio. Da qui con una serie di curve strette si perde quota superando una zona di rocce levigate dai ghiacci, fino ad immettersi, poco più in basso, nuovamente nel ghiacciaio. Continuare a scendere per divertentissimo pendio mantenendo la destra fino ad arrivare ad una zona pianeggiante in prossimità di un lago sotto la lingua del ghiacciaio. La Kursinger Hütte è ben visibile in alto a sinistra proprio sopra ad un costone roccioso. Per raggiungerla bisogna risalire per circa 300 mt di dislivello aggirando il costone sulla destra
Descrizione 3° giorno
Kursingher Hütte 2542 mt → Grossvenediger 3666 mt → Johannis Hütte 2116 mt → Ströden 1400 mt. Tempo di percorrenza 7 ore / Dislivello salita ca 1200 mt / Dislivello discesa 2200 mt La terza e ultima tappa è sicuramente la più bella ed entusiasmante. Si parte di buon mattino dal rifugio attraversando in quota una serie di pendii, in rapida successione, sopra l’evidente ghiacciaio che scende a sinistra del Grossvenediger, Dopo circa 40 minuti dalla partenza scendere fino al ghiacciaio sottostante, legarsi e risalirlo a lungo in direzione della Venedigerscharte (3407 mt), ampio valico tra il Grossvenediger e il Kleinvenediger. L’intera risalita del ghiacciaio è dominata dalla spettacolare parete nord-est del Grossvenediger orlata, nella sua parte superiore, da uno spesso cappotto di ghiaccio. Arrivati all’ampio e panoramico valico, la cima viene raggiunta continuando a salire verso destra ma rimanendo sempre al di sotto dell’ evidente gobba di ghiaccio che scende dalla cima. Dopo una meritata sosta ad ammirare uno dei più grandiosi panorami dell’intero arco alpino orientale, inizia la lunga discesa del ghiacciaio in direzione del rifugio Johannishütte 2116 mt. Scendere quindi interamente il Mullwitzkees, senza passare per la Defregerhaus, facendo sempre attenzione ai crepacci. Al termine del ghiacciaio scendere dei canalini tra le rocce (35°) fino a sbucare in una zona pianeggiante ormai in prossimità del rifugio Johannishütte. Dal rifugio scendere la lunga valle di Dorfer fino al suo termine. Questa valle circondata da ripidissimi pendii è spesso segnata in primavera da vecchie valanghe di neve bagnata. Dopo aver superato una vecchia cava è possibile scendere al parcheggio dove si è lasciata l’auto il primo giorno usufruendo del servizio taxi.
Note
La traversata descritta richiede, per essere effettuata in sicurezza, adeguata preparazione e solida esperienza di ambienti di alta montagna. Prestare sempre molta attenzione alle previsioni meteo e al bollettino valanghe prima di partire