La solitudine del Monte Dosaip
Gruppo montuoso
Prealpi Carniche – Monte Dosaip
Presentazione itinerario
L’escursione al Monte Dosaip con partenza dal Pian di Cèa, poco sopra l’abitato di Claut (PN), pur essendo priva di difficoltà di nota non è da sottovalutare. Il percorso ha uno sviluppo piuttosto importante e si svolge in uno degli angoli più selvaggi del Parco delle Dolomiti Friulane. All’ambiente solitario bisogna aggiungere la mancanza quasi totale di riferimenti che caratterizza la parte terminale della salita, quella compresa tra i ruderi di Casera Dosaip e la cima del Monte Dosaip. In questo tratto solo delle labili tracce, unite a qualche ometto in sasso, aiutano l’escursionista nell’individuazione dell’itinerario. Il panorama che si gode dalla cima del Monte Dosaip è vastissimo e ripaga ampiamente della fatica sostenuta.
Percorso proposto
Pian di Cèa 914 mt – Casera Podestine 1025 mt – Casera Caserata 1500 mt – Ruderi di Casera Dosaip – Cima Monte Dosaip 2062 mt
Accesso stradale
Da Claut (PN) per Lesis seguire le indicazioni per Casera Casavento fino a raggiungere in macchina il Pian di Cèa 914 m ove si parcheggia.
Cartina
Tabacco 021 – Dolomiti di Sinistra di Piave
Punto di partenza
Parcheggio Pian di Cèa 914 mt
Dislivello
1150 mt
Difficoltà
Difficile. Solo per escursionisti esperti in grado di orientarsi autonomamente anche al di fuori dei sentieri battuti. Si raccomanda la salita al Dosaip in presenza di condizioni di buona visibilità.
Tempo di percorrenza
7 ore tra andata e ritorno
Periodo consigliato
Maggio, giugno e tutto l’autunno quando la vegetazione arborea è meno rigogliosa.
Punti di sosta
Casera Podestine 1025 mt e Casera Caserata 1500 mt. Entrambi buoni ricoveri non gestiti
Descrizione
Dal Pian di Cèa 914 mt seguire il segnavia 376 e percorrere la fiumana detritica pianeggiante delle Grave di Gère fino a raggiungere Casera Podestine 1025 mt. Da qui proseguire seguendo le indicazioni per Casera Caserata. Dopo pochi minuti si lascia sulla sinistra il sentiero 376, diretto a Forcella delle Pregoiane, e si attraversa il torrente in corrispondenza di una tabella di legno sotto un costone boscoso. Il sentiero 398 diretto alla Casera Caserata inizialmente sale su terreno abbastanza ripido un bosco di fitti faggi per poi attraversare in quota un paio di piccoli greti quando il bosco si fa più rado. Su terreno che man mano si fa più aperto, si attraversa obliquamente una zona caratterizzata da una sequenza di franosi canali detritici e da grossi massi proprio alla base delle pareti del Monte Caserine Basse. Con un ultimo strappo si supera l’ennesimo canale franoso in prossimità di una cascatella e si raggiunge su terreno meno ripido la bella conca di Casera Caserata poco sotto l’omonima forcella. Appena dietro la forcella inizia, tra i mughi, uno stretto sentiero non segnato che attraverso zone di vecchi pascoli e un bosco di radi larici porta duecento metri più in alto ai resti della Casera Dosaip. Da qui la traccia si perde ben presto nella vegetazione e occorre sapersi muovere autonomamente con il solo aiuto di qualche ometto in sasso nascosto tra le alte erbe. Continuare quindi a salire a monte della Casera su terreno di pascolo tenendo preferibilmente la sinistra tra piccole ondulazioni cosparse di piante di rododendro fino a raggiungere il bordo settentrionale del Cadìn del Dosàip. Da qui scendere per pochi metri per poi attraversare in quota, per erbe e ghiaie, il catino del monte (ometti), mirando il fondo dell’ampio vallone al termine della fascia rocciosa soprastante. Salire quindi faticosamente il ripido pendio terminale, cosparso di caratteristici massi, fino a raggiungere la cresta e, subito dopo piegando a sinistra, la panoramica cima del Monte Dosàip.